venerdì 28 marzo 2014

Polpette di..zuppa

Con gli avanzi della zuppa, il giorno dopo mi cimentai in delle polpette, visto che il cous cous si era assorbito quasi tutta l'acqua e la mia zuppa era diventata molto più densa.

Così, per sviare dalla zuppa ho deciso di farne polpette. E deliziose, oserei dire, ma si sa, le polpette sono sempre buone..quando non sono crudeli.
Ma veniamo a noi..


Ingredienti (per 8-10 polpette)

1 porzione di zuppa
2 patate medie
5-6 cucchiai di pangrattato
noce moscata e sale q.b.
salsa di pomodoro
olio


Sbucciate, tagliate e lessate le patate finché non saranno morbide alla forchetta.
Una volta cotte scolarle e passarle nello schiaccia patate, incorporare alla zuppa che, preparata il giorno prima, sarà diventata piuttosto densa.
Aggiungere noce moscata, un pizzico di sale, se necessario, e 5 o 6 cucchiai di pangrattato finché l'impasto non risulterà lavorabile con le mani.
A questo punto formate delle palle e passatele nel pangrattato (facoltativo).
Mettete a scaldare, in una padella, un cucchiaio d'olio e qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, a vostro gusto. Adagiatevi le polpette e fate cuocere una decina di minuti, o comunque fino a doratura.
Buon appetito!! ^o^

giovedì 27 marzo 2014

"Mangia, prega, ama"

David: "Hey se resti andiamo tutte le sere al ristorante indiano"

Liz: "Non mi hai mai chiesto di restare" 


[Mangia, prega, ama - film]

martedì 25 marzo 2014

Zuppa di lenticchie e ceci

Da calendario è arrivata la primavera, ma stando fuori non si direbbe. Sicché ieri per pranzo ho deciso di farmi una zuppa, che riscaldi questa primavera ancora troppo fredda.
Ingredienti (per 3-4 persone)
1 lattina di ceci lessati con la loro acqua
1 lattina di lenticchie lessate con la loro acqua
1/2 cipolla
1 carota
3 cucchiai colmi di cous cous
Olio
1 cucchiaino di miso


In una pentola soffriggere con poco olio carota e cipolla tagliate e pulite.
Una volta imbiondita la cipolla aggiungere i ceci e lenticchie con la loro acqua con un'ulteriore lattina (o vasetto) di acqua. Salare a piacere col miso.
Fate cuocere per una mezzoretta, negli ultimi cinque minuti aggiungere il cous cous che assorbirà un pò d'acqua e vi troverete una zuppa abbastanza solida, in alternativa aggiungere ancora un pò di acqua.

venerdì 21 marzo 2014

"Factotum"


Io continuavo a ripetermi che non tutte le donne erano puttane,
soltanto le mie.


["Factotum" - C. Bukowski]

giovedì 20 marzo 2014

"Post office"

Il cibo fa bene ai nervi e allo spirito.
Il coraggio viene dallo stomaco...tutto il resto è disperazione.

[Post Office - C. Bukowski]

Zeppole di San Giuseppe

Ieri era la festa del papà ed io ho lavorato tutto il pomeriggio e quindi ho rimandato ad oggi la realizzazione delle zeppole. Avevo sentito un vociare sulla difficile realizzazione di questo dolce, tipico di San Giuseppe che ho preso come giorno buono oggi, visto che sono a casa dal lavoro.
Partiamo subito con la ricetta.

Ingredienti per la pasta:
250 ml di acqua
1/2 bicchiere di EVO
un pizzico di sale
150 gr di farina manitoba
60 gr di zucchero di canna
1/2 bustina di lievito
3 cucchiaini colmi di fecola di patate

Crema pasticcera per farcire

Amarene e zucchero a velo per decorare

In una pentola di media capienza (fate in modo che le dimensioni non siano così ridotte in modo da non buttare fuori tutto l'impasto dopo) portare a bollore acqua, olio e sale.
Una volta a bollore, togliere la pentola dal fuoco e, setacciandola, unire la farina mescolando continuamente con un cucchiaio di legno in modo da non formare grumi.
Rimettete per due minuti il tegame su fuoco basso. Togliete dal fuoco.
A questo punto dovreste avere un bell'impasto che si stacca dalla pentola, che, quest'ultima, avrà formato una leggera patina bianca sul fondo.
Aggiungere lo zucchero e il lievito mescolando per incorporarli all'impasto.
Infine, aggiungete anche i tre cucchiaini di fecola, uno alla volta facendo incorporare ogni cucchiaino all'impasto.

Con una sacca da pasticceria formate, su carta forno, ogni zeppola facendo due cerchi (leggermente forati al centro, lievitando si chiuderanno quasi del tutto) sovrapposti, distanziandole un pochino tra loro in modo che non si attacchino l'una all'altra in cottura.

Infornate, nel forno preriscaldatao, a 160° per 30-35 minuti.

Preparate la crema pasticcera, lasciate raffreddare il tutto.

Una volta fredda sia crema che zeppole, sempre con la sacca da pasticceria riempire le zeppole, decorarle con un'amarena (o tre) e una spolverata di zucchero a velo.

N.B. Con queste dosi dovrebbero venire il doppio delle zeppole ma aimè non avevo una sacca così ho dovuto fare con ciò che avevo in questo momento. Sicchè le mie zeppole sono venute più grandi e più spesse di quello che dovevano essere.

mercoledì 19 marzo 2014

Un po' di me #2

Sarà capitato a tutti, prima o poi, di sentirsi porre la fatidica domanda "Cosa vuoi fare da grande?"
Ebbene, ne stavo parlando con qualche amico un paio di giorni fa, anche se ormai dovremmo essere già grandi e di conseguenza dovremmo aver intrapreso già, o quasi, la strada che ci dovrebbe portare alla realizzazione di un pezzo molto rilevante della nostra vita. 
Riflettevo che, effettivamente io non sono arrivata nemmeno vicina a tale punto, all'epoca non avevo voglia di studiare e non sapevo ancora quale fosse la mia strada, o forse ciò che avevo scelto non esisteva ancora. Col sennò di poi avrei studiato veterinataria o scienze dell'educazione, in fin dei conti sarei voluta diventare un'infermiera, ma non una qualunque: un'infermiera dei cani. 

"Le ali sotto ai piedi"

Insomma, avevo due belle spalle da nuotatore, una discreta pronuncia inglese, e delle mani agili sui tasti del pianoforte.
Ma sorridevo pochissimo.

["Le ali sotto ai piedi" - C. Cremonini]


lunedì 17 marzo 2014

yogurt home made

Non è una vera e propria ricetta, bensì un modo per autoprodursi lo yogurt..con l'ausilio di una yogurtiera, ovviamente.
In giro si trova un'abbastanza varietà di macchinette per lo yogurt, con un unico grande contenitore oppure con sette comodi vasetti (il mio ne ha sette non so se ce ne sono anche con sei).

Il tutto è molto semplice, si parte da uno yogurt di soia al naturale (starter) o dai fermenti che trovate in farmacia o nei negozi bio e da un latte di soia non addizionato di vitamine o calcio. Si mescola il tutto, si divide nei vasetti (c'è la possibilità di zuccherarli, aggiungere frutta o sciroppi, o di lasciarli al naturale. Infine si seguono semplicemente le istruzioni della yogurtiera. Provate e riprovate finché non troverete il "vostro" latte ideale.

martedì 11 marzo 2014

Frittelle di zucca

sulla sinistra frittelle avvolte nello zucchero semolato,
a destra l'altra metà con la spolverata di zucchero a velo
Sì, carnevale è finito, è passata anche la festa della donna e anche se ho accumulato un pò di ritardo (un pò tanto visto che ho fatto questa ricetta quando circolavano ancora zucche di stagione) vi posto lo stesso questa ricetta facilissima.

Ingredienti:
500 gr di zucca lessata
100 gr di zucchero di canna
200 gr di farina manitoba
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
1 cucchiaino di zenzero
Un pizzico di sale
50 ml di latte di soia o acqua di cottura della zucca
Zucchero e zucchero a velo per ricoprire le frittelle (facoltativo)

Ho passato la zucca in forno 20 minuti per sbucciarla meglio.
Ho finito di cuocerla lessandola ed una volta morbida alla forchetta l’ho messa in un piatto con l’aiuto di una schiumarola e l’ho schiacciata per farla diventare quasi purea.
Ho aggiunto poi lo zucchero e il sale. Una volta raffreddato l’impasto ho aggiunto la farina,  la vanillina, lo zenzero e il lievito. Ho aggiunto 50 ml di latte di soia e ho mescolato fino ad ottenere un impasto denso ma comunque non impastabile con mani.
Ho fritto le frittelle in olio bollente aiutandomi a formarle con un cucchiaio e un cucchiaino.
Una volta dorate le ho tolte dall'olio con una "pinza", messe su carta assorbente e subito dopo una metà girate nello zucchero, l'altra metà spolverate poi con zucchero a velo.

giovedì 6 marzo 2014

Avocado tricolore

Ingredienti ( per 2)
1 avocado
1/2 peperone giallo
6-7 pomodorini datterini (o quelli che preferite)
sale, succo di limone q.b.

Tagliate a metà l’avocado, togliere il nocciolo, scavarlo e tagliare a pezzetti la polpa.
Lavare e togliere i semi al mezzo peperone. Tagliate a striscioline e poi a pezzetti.
Lavate i pomodorini e tagliateli a pezzetti.
Mescolate avocado, peperone e pomodorini tagliati. Condite con sale e limone.

martedì 4 marzo 2014

La mia scelta veg* 2.0 non sono una pelliccia

Il secondo passo mio è stato rinunciare (e senza tanti sforzi) ad indossare animali morti, in primis le pellicce che comunque non sono mai entrate nel mio guardaroba nè sottoforma di vera e propria pelliccia nè in inserti
di polsini o cappucci di giacche o maglie. Oramai abbiamo talmente tanti materiali con cui vestirci: cotone,
paid, tessuto acrilico che mi chiedo per quale motivo si debba torturare animali coscienti fino all'ultimo istante. L'industria della lana e della pelliccia credo siano tra le più barbare poiché gli animali vengono tosati, i primi, con modi molto rudi che spesso e volentieri provocano ferite e infezioni di conseguenza; i secondi vengono folgorati da una scarica elettica (fatta passare in due cavi uno inserito in bocca l'altro nell'ano del povero malcapitato), in modo da non sciupare la pelliccia che qualche "persona" prima di anche solo un briciolo di cuore, poi indosserà. Perché un animale deve pagare con la propria vita la sete
di "bellezza" di certa "gente" disumana? Evitiamo anche le piume d'oca, nonché i piumini, seta, e sì: lana, pellicce e inserti di pelliccia/pelo. Qualsiasi altro indumento/tessuto che provenga da pellicce/pelli o altro di origine animale. Un piccolo sforzo che si può fare, per non far pagare sempre i più deboli ed indifesi.

domenica 2 marzo 2014

La mia scelta veg* 1.0 non divertiamoci con gli animali.

Ho intrapreso la scelta vegetariana 8 anni fa, leggendo un libro, per curiosità.
Pagina dopo pagina mi resi conto di ciò che stava dietro al nostro mangiare carne, vestirsi di pelle, cuoio, seta, lana; andare a "divertirsi" in circhi o zoo, ecc ecc.. Un vero e proprio SFRUTTAMENTO, TORTURA che portano alla morte, per lo più delle volte agonizzata, dei poveri animali.
Ora so che si può vivere anche senza beffarsi o ridere di un povero elefante che da spettacolo in un circo contro la propria volontà, incatenato come tanti altri animali, rinchiuso in gabbie troppo strette, strappati via al loro habitat. Costretti a eseguire manovre che vanno contro la loro natura solo per tentare di strappare una risata alle persone del pubblico.
Il circo, fuori dal tendone, è una prigione, dove i carcerati però sono gli animali: elefanti, tigri, leoni, cavalli.
Lo sfruttamento animale però avviene anche negli zoo, nei parchi acquatici, non solo nei circhi.
Forme di tortura sono anche La Corrida spagnola, il nostro italico Palio di Siena, e una moltitudine di altre pratiche barbare che portano il nome di cultura.
Un primo passo, anch'esso importante, smettere di seguire, finanziare direttamente o indirettamente, tutte queste forme di tortura che si nascono dietro vesti colorate, sorrisi e risate umane.
Divertirsi senza arrecare sfruttamento si può, e ci si diverte anche di più.