domenica 22 gennaio 2017

"Vela bianca" di Sergio Bambaren


Che la tua vita sia meravigliosa...

Michael e Gail sono una giovane coppia neozelandese, rapiti dalla routine quotidianae schiavi ormai di soldi e lavoro, sull'orlo del fallimento come coppia.
Una serie di coincidenze li porterà a prendere un'importante decisione: lasciare tutto e partire in barca a vela per ritrovare sé stessi.
Una storia di un viaggio dove anche la "magia" ha il suo ruolo, un altro modo per dirci che dovremmo aprire gli occhi sul mondo che ci circonda e capire quali sono le cose prioritarie della vita.
Seguire il nostro cuore e vivere la vita che più lo scalda e lo arricchisce.

L'UNICO VERO RISCHIO NELLA VITA
E' NON VOLER CORRERE NESSUN RISCHIO

martedì 17 gennaio 2017

"La magia della neve" di Phyllis Theroux


Siamo a Ryland Falls, un piccolo paesino di pochi abitanti, dove pare che ogni anno, sotto Natale, sia sempre tutto uguale...
Un anno, però, le cose cambiano, la forse non da più peso al  Natale, al suo clima di festa, e via via diventa più svogliata nel festeggiarlo. Se ne accorge la signora Bridgeman, un'anziana signora che non avendo nulla da fare osserva gli abitanti del villaggio. E se ne accorge Giovanni, il vecchio venditore di abeti di Natale, auto confinato sulla montagna, scende dalle alture solo se strettamente necessario, che ha venduto davvero pochissimi alberi, con suo grande sconcerto, essendo il suo "pane", una delle poche modalità per racimolare qualche soldo.
Altri personaggio sono protagonisti tanto quanto i due anziani, e in questo libro si raccontano le loro storie, dal loro punto di vista, ma sopratutto quanto possa valere un po' di neve quando ormai tutta la magia della festa sembra perduto.

domenica 15 gennaio 2017

"La principessa delle ombre" di Cordelia Edvardson


"Felicità, non è questo che ti auguro, ma forza per portare il tuo destino"

Questa è l'autobiografia di Cordelia, l'autrice del libro.
Mezza cattolica e mezza ebrea, ci racconta il suo percorso di vita, il suo vissuto ad Auschwitz, e il suo ritorno alla vita "normale".
Vive la sua infanzia con le sorelle, la madre e il suo patrigno, che rispecchia perfettamente il tipico modello ariano, con il quale non avrà mai un vero rapporto genitore-figlia. 
Per sfuggire alle leggi razziali prende la cittadinanza spagnola grazie a vari marchingegni escogitati dalla madre, ma verrà presto "ricattata" e persuasa a firmare "liberamente" una carta per prendere la doppia cittadinanza e quindi sottostare anche alle leggi tedesche. Questo per la bambina sarà l'inizio della fine.
Vivrà un po' qua, un po' la; presso la famiglia M. dove viene spesso picchiata ferocemente dal capofamiglia che volentieri sfoga la sua ira su di lei, su quella bimba sbagliata, costretta a scrivere, nelle lettere indirizzate alla sua famiglia, che sta bene ed è felice.
Si troverà in età adolescenziale a lottare tra la vita e la morte, a volte a desiderare che giunga la seconda per porre fine a quella sua non esistenza, il peso di non avere più un'identità la opprime, è persa nel Grigio, nel Nulla. 

Nemmeno il dolore può trovare un punto d'appoggio nella nebbia grigia del Nulla, esso può mettere radici soltanto nella tera degli uomini, bagnato dalle loro lacrime.
...
Succedeva che qualcuna di queste donne uscisse di nascosto la notte e si gettasse contro il filo spinato percorso dall'alta tensione, per ricongiungersi al bambino che le avevano impedito di accompagnare nell'ultimo tratto di strada.

Una storia vera, un'altra testimonianza di ciò che avvenne nella seconda guerra mondiale, perché non si perda la memoria, perché non si ripeta più una dittatura simile. Il diritto alla vita è imprescindibile e nessuno mai, al mondo, dovrebbe privartene per ragioni così assurde e in modo tanto barbaro, crudele, sadico.

Qualche tempo dopo viene a sapere che durante le sue passeggiate domenicali nel campo Mandel certe volte sceglie a caso un prigioniero, sguinzaglia i cani e lascia che costringano la vittima contro l'alta tensione del filo spinato.

Se fossero potuti diventare profughi in tempo, avrebbero evitato di essere dei sopravvissuti. Fuggire era qualcosa di attivo, significava opporre resistenza e salvarsi. Le donne che c'erano lì avevano certo cambiato baracca, ma non erano "profughe", erano "sopravvissute". Gente rimasta. Per puro caso.

mercoledì 11 gennaio 2017

"Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach


Jonathan è un gabbiano, e come tutti i gabbiani vive in uno stormo. 
Vive nei pressi della spiaggia, in attesa di un tozzo di pane o di qualche piccolo pesce o un avanzo di esso, azzuffandosi con gli altri compagni per il succulento boccone. 
Jonathan però è stanco di questa vita, una vita imprigionato in questo modo di vivere: conta solo riuscire a sfamarsi. 
Non riesce proprio a seguire del regole del gruppo, i suoi genitori e l'Anziano Gabbiano, tanto che un giorno, date le sue "bravate" che altro non consistono in prove di volo, viene allontanato per sempre dallo Stormo e la legge di quest'ultimo gli impartisce di non farvi mai più ritorno. 
Finalmente Jonathan si sente libero di librarsi in cielo, raggiungendo velocità e altezza che mai nessun gabbiano di sua conoscenza avesse raggiunto, volendo fortemente battere quello che era il record di altezza. Non mancherà la nostalgia però ad accompagnarlo in questa vita in solitudine.
Come per tutti, prima o dopo, anche per Jon arriva il momento di lasciare il suo io terreno e di trasformarsi in un gabbiano nuovo, un gabbiano novello, che diventerà ben presto un maestro. Imparerà e poi insegnerà a raggiungere la perfezione, solo raggiunta si può dire di essere arrivati al termine del loro percorso.
Jonathan è diventato maestro dei gabbiani, ma attraverso Bach vuole anche essere il nostro maestro. Il messaggio che ci consegna è di non arrendersi mai davanti alle difficoltà ma soprattutto a non dar retta a quelle persone che ci distolgono o ci vietano di essere noi stessi. Prendiamoci cura del nostro Io, impariamo a fare ciò che vogliamo, ciò che alimenta i nostri sogni perché le rinunce che facciamo oggi prima o poi torneranno a bussare alla nostra porta, e magari quel giorno sarà troppo tardi.

lunedì 9 gennaio 2017

"Ho sposato una vegana. Una storia vera, purtroppo" di Fausto Brizzi


Lui un regista cinematografico, lei un'attrice.
Lui divoratore di carne incallito, lei vegana.
Fausto conosce Claudia alla festa di alcuni amici, in modo frettoloso ma durato il giusto per chiederle di uscire per una cena. Controvoglia la ragazza accetta.
All'appuntamento però succede qualcosa di imbarazzante: per fare bella figura Fausto porta la ragazza dei suoi sogni nel regno della carne, delle grigliate e degli insaccati, ignorando il fatto che lei è...VEGANA!!
Dopo questo inizio non proprio così floreo il nostro regista perde ogni tipo di speranza, ma nonostante ciò inizia a martellare Claudia per un secondo appuntamento.
Non con pochi problemi l'attrice accetta, con grande stupore di lui, e decide così di farla venire a casa sua (tratta con "inganno") e di cimentarsi in un menù totalmente vegano per colpire la donna. O quanto meno per scusarsi della precedente gag. Claudia però sembra apprezzare poco lo sforzo di Fausto e certo non manca di farglielo notare.
Una vegana intransigente, a 360° lo stereotipo di vegano che si immaginano tutti, con la piccola particolarità che lei, grazie alla futura presenza di Fausto nella sua vita e anche nella sua casa, tende, oltre che a dettare legge, anche a delegare i lavori più ingrati al pover'uomo, non tanto così poveretto, visto che se l'è sposata consenzientemente.
Un piccolo aneddoto da raccontare è quello sul riso, riso basmati biologico. In partenza per la Thailandia Claudia porta con se chili di riso basmati integrale non sicura di trovarne sul luogo (in Asia, non trovare riso in Asia?!), pegno per la rinuncia di tale zavorra da caricarsi sulle spalle fin sul suolo asiatico è una semplice telefonata all'ambasciata per sapere se in Thailandia si trova riso, riso integrale. Inutile dirvi che alla fine ha vinto la zavorra.
Il contenuto è anche divertente, ma nonostante il mio essere vegana non riesco a comprendere questa donna. 
Libricino da leggere sotto l'ombrellone, o in un uggioso pomeriggio, nulla di eccezionale.

sabato 7 gennaio 2017

"Storie del bosco antico" di Maura Corona


Devo ammettere che ho sempre sviato nel leggere i libri di Corona, e devo altrettanto ammettere che ho fatto male se anche gli altri suoi libri sono del calibro di questo.
Una serie di mini storielle, narrata con sapiente intelligenza, Corona sa cogliere nel segno ogni qualvolta se ne vede il bisogno, usando esattamente le parole giusto, mettendole al loro preciso posto.
Su tutte ho apprezzato, persino amato la tenera dolcezza del Riccio, l'intelligenza smoderata dell'Allocco, la voglia di libertà e purtroppo la triste rassegnazione che sta nel Cinghiale, la tristezza solitaria del Ghiro.
Al suo interno ci sono animali di cui non ne conoscevo nemmeno l'esistenza e c'è un Dio che sa essere buono con i bisognosi di aiuto, ma sa anche togliere, castigando l'arroganza e la prepotenza di chi abusa delle loro virtù.
Non c'è molto altro da aggiungere, i racconti sono così brevi che a raccontarveli vi svelerei tutto il libro.
Cercatelo, leggetelo e conservatelo per una seconda rilettura.

giovedì 5 gennaio 2017

"Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepúlveda


La gabbianella e il gatto è un cartone che ha segnato la mia infanzia, non so quante volte, in tenera età, io possa averlo guardato.
Una storia basata sulla fiducia, sull'amicizia vera, un'amicizia che non sarebbe mai nata, a dire la verità, senza i giusti presupposti. 
Zorba, un gatto nero grande e grosso, fa ad una gabbiana, atterrata per fortuna sul suo terrazzo in fin di vita, tre promesse.
Piena di petrolio, la povera gabbiana tenta con un volo di fortuna di mettersi in salvo e sul suo cammina trova questo gatto coraggioso che accetta con poca convinzione di soddisfare i suoi desideri. Il gatto nero, convinto di avere tempo a sufficienza, va a chiamare qualche suo amico gatto: Colonello e Segretario, Diderot con la sua enclope..enciple..en-ci-clo-pe-dia e Sopravento.
Stupiti di ciò che Zorba ha promesso, impiegheranno tutte le loro forze, la volontà e il loro sapere per crescere al meglio Fortunata, la gabbiana uscita dall'uovo deposto dalla giovane gabbiana, purtroppo morta.


"E che dire dei danni che fanno consapevolmente? Pensiamo alla povera gabbiana che è morta per qualla dannata mania di avvelenare il mare con la loro spazzatura" aggiunse Segretario

In questa fiaba si tocca un tema più attuale che mai, la "distruzione" che l'uomo porta al pianeta, uno tra questi l'inquinamento dei mari e degli oceani che portano a morti crudeli le povere creature acquatiche. Incurante dei danni alla flora e alla fauna, l'uomo pensa di essere al di sopra di tutte le specie, padrone di disfare come più gli piace, non curante del male che procura.
Un altro tema importante che trapela da queste righe è l'amore, l'amicizia e il rispetto tra creature diverse. Chi lo avrebbe mai detto che potesse nascere un'amicizia tra un gatto e una gabbiana?! Quando i sentimenti sono veri le barriere si superano.

martedì 3 gennaio 2017

Anno nuovo, challenge nuova!

Ci siamo ormai inoltrati nel nuovo anno, e riscoprendo su Facebook una pagina a cui avevo messo il "like" ho deciso di cimentarmi anche quest'anno (nel 2016 non ci ho nemmeno provato) nella Book Challenge. Determinata a portarla a termine, intanto per smaltire i libri che ho accumulato senza mai leggere (grazie alle imperdibili offerte che trovo ogni tanto tra Libraccio, internet e mercatini vari), e poi per sfidare me stessa. In più in palio ci sono tre premi... Sia mai che la ruota giri anche per me. Scherzi a parte, credo sia una bella iniziativa per leggere spaziando tra vari libri, anche se ovviamente poi ognuno (sottoscritta compresa) ha i propri gusti, infatti mi chiedo come farò a leggere young adult o un chick lit, ma supererò anche questo "ostacolo" *eheh*.
Intanto, vi posto qui la lista, giusto per non perdere tempo, l'ho anche già iniziata, partendo da qualcosa di molto molto leggere, anche perché quasi tutti i miei libri sono stipati nell'armadio. *umh...*
Buona lettura!!!