sabato 21 marzo 2015

"L'odore del tuo respiro" di Melissa P.


Che dire, non ci sono molte parole da spendere per un libro così..inutile.
La storia di una ragazzina che va in depressione per aver perso l'amore della sua vita, che si lascia andare, si lascia morire ed incolpa una madre non troppo presente (abitano in due città differenti) per degli errori che, infine, ha commesso da sola.
Non capisco come l'autrice possa essere diventata una saggista, a detta di Wikipedia, sicuramente i grandi della letteratura si rivolteranno nella tomba.

Veniamo la perché. 
Perché ho letto questo libro.
Nella lista della R.C. c'è una voce che recita così "A book with bad reviews" (sostanzialmente un libro con recensioni negative). 

giovedì 19 marzo 2015

Maionese vegana

Una ricetta base, di una semplicità che lascia a bocca aperta.
Si spende pochissimo (rispetto ai costi esorbitanti che hanno in vari negozi bio) e ci si mette anche poco, senza cottura, senza glutine.. Ovviamente però, bisogna scendere a compromessi quindi.. Non c'è maionese senza grassi, o light perché per quanto sia light non è mai quell'alimento che un dietologo/medico/nutrizionista ti consiglierebbe di aggiungere alla tua dieta. 
Ma bando alle ciance, cominciamo.

Ingredienti (resa 350/400 ml)
150 ml di latte di soia, naturale, non dolcificato
300 ml di olio
1 cucchiaino di limone
1 cucchiaio di aceto
Sale q.b.

Se anche voi, come me, non amate troppo l'uso del frullatore per preparazioni del genere, usate pure il minipimer (o frullatore ad immersione, che dir si voglia).
Nel bicchiere mettere il latte di soia, e iniziare a frullare aggiungendo metà olio, a filo.
Aggiungere limone e aceto e salare la salsa.
Dopo un'amalgamata di ingredienti continuare ad aggiungere l'olio, a filo, finché la maionese non prende una consistenza cremosa. In quel momento la nostra salsa è pronta. 

P.S.: Per dare un po' di colore alla salsa che risulterà un po' pallidina, potrete usare della curcuma. Io l'ho lasciata bianca pallida.

Perdonate la qualità della foto, a breve ne posterò una migliore, sicuramente.

mercoledì 18 marzo 2015

"Alla ricerca delle coccole perdute" di Giulio Cesare Giacobbe.


Mi sono imbattuta in Giulio Cesare Giacobbe una seconda volta.
Mi ero ripromessa di non leggere più opere sue, per qualche strano caso, invece il destino mi ha ricongiunta con questo autore che, comunque, non ho rivalutato, sia chiaro. Non lo ritengo assolutamente ad un livello basso, è solo..incompatibilità, ecco!

Il libro, in particolare, tratta le tre fasi (più una) della vita di una persona:
L'essere prima bambino, che chiede, sa solo chiedere.
L'essere adulto, che prendere senza chiedere.
L'essere, infine, genitore, che da amore a chiunque, incondizionatamente.

Nonostante questo sia una saggio sulla psicologia, la scrittura scorrevole non si ferma certamente per farti arrovellare su termini sconosciuti ai più.
Veloce, comprensibile, a tratti ironico.

Il libro fa parte di quelli assegnateci agli incontri di lettura e..ovviamente della Reading Challange. Occupa la voce "Saggio".

domenica 15 marzo 2015

Trash. Di Andy Mulligan

Inutile dirvi, che questo libro è stato inserito sulla Reading Challenge.
La voce? "A book that become a film" (Un libro diventato film).



Trash racconta la storia di tre ragazzini brasiliani che vivono nella miseria più assoluta, nel Brasile povero ma che un giorno, trovando un taccuino con dentro una consistente somma di denaro, si troveranno coinvolti automaticamente in una storia di polizia, omicidi e furti. 
La forza ed il coraggio li aiuteranno a portare a termine la loro ricerca, non senza difficoltà, e forse a far si che il sogno del ragazzino più povero si realizzi davvero.

Fino a metà libro la storia risulta lenta, non scorrevole, ma appena si aggiunge un pò di avventura, di sale, di particolari che attraggono l'attenzione, il libro si fa leggere più volentieri. 
Scritto in modo molto chiaro, non difficile, anche perché il racconto viene narrato dai tre amici.
Nella media.

"Credo che questa esperienza mi abbia insegnato più di quanto avrebbe potuto una qualunque università. Ho imparato che il mondo ruota tutto attorno al denaro. certo, esistono i valori, la rettitudine morale e l'etica; esistono le relazioni, la fiducia, e l'amore...e sono tutte cose importantissime. Ma la più importante rimane il denaro, ed è prezioso come l'acqua. Alcuni bevono a grandi sorsate; altri muoiono di sete. senza denare si finisce per avvizzire e si muore. La mancanza di denaro è una siccità in cui nulla può germogliare. Finché si vive in un luogo arido, aridissimo - come Behala - non si conosce il valore dell'acqua. E sono tante le persone che attendono la pioggia."

venerdì 13 marzo 2015

Una domenica a Bergamo! 8 Marzo


Accordate dal giorno prima, io e Valentina, con l'aggiunta di Michael, imbocchiamo l'autostrada per raggiungere Bergamo alle 7.30 del mattino. 
Tappa obbligatoria, però, prima di arrivare, è quella alla pasticceria "San Marco" di Ospitaletto, essendo digiune dalla partenza. 

Scopriremo poi che sarà stata una bruttissima idea, visto che rallenterà, e non di poco, il nostro arrivo. 
Si sa, gli imprevisti non vengono mai da soli. Come se nulla fosse, saltiamo anche l'uscita per Bergamo, e ci dirigiamo tranquillamente verso Liscate. Questa proprio non ci voleva. Fai di tutto per svegliarti presto e partire al primo chiarore ma dopo, alla fine, arrivi a destinazione nettamente in ritardo rispetto alla tua iniziale tabella di marcia (tabella di marcia, come suona bene questa terminologia!).
Arriviamo in suolo bergamasco che è quasi ora di pranzo ma prima di fermarci per rifocillarci ci aspetta la salita, dobbiamo raggiungere Bergamo Alta, è lì che si nasconde il cuore della città, la parte di essa da scoprire. 
Si rivela, davanti a noi, uno spicchio della città Alta, la indico ed esclamo "Quella è la nostra meta principale, la parte bassa può aspettare". Valentina, un po' contrariata mi guarda e di rimando mi risponde "Tu mi vuoi morta, mi porterai in braccio fin lassù". Per mia fortuna non è servito (ammesso che non mi sarei nemmeno sacrificata a tanto). Arriviamo su in una mezz'oretta, tanto, non avevamo fretta.
La via delle Mura ci offre una bella visuale, peccato però per la foschia che avvolge tutta la città e limita la nostra vista.
Circondano Bergamo Alta delle mura di origine scaligera, ricordo di quando ancora Bergamo è stata invasa dai veneti.
La città Alta è stata costruita sul colle Sant'Eufemia, e ce ne accorgeremo di li a poco, viuzze più o meno strette, fatte di ciottoli e di un continuo sali scendi. Si respira ancora l'aria di anni fa, il posto mantiene la fama di città Vecchia. (Bergamo Alta = città Vecchia).
Il centro non si presenta grandissimo, ma sulle cartine appese all'entrata non ci sono le vie con i nomi aggiornati e quindi perdersi tra le viuzze è fin troppo facile. Impari e capisci quando ti rendi conto che è la terza volta che percorri quella strada che sbucherà sempre nella stessa piazzetta delle due volte precedenti.
Un "gradino" in più di altitudine ci offre una visuale maggiore, più ampia. 
Niente pranzo vegano, sul colle ci sono solo posti dove mangiare specialità locali (affettati e formaggi a voltontà) e ristoranti dove puoi fare tranquillamente un mutuo per mangiarci con tutta la famiglia.
Una focaccia, qualcosa che si tiene tranquillamente in mano, anche se decidiamo di sederci comodamente per consumare il nostro pasto.
Un altro giretto, che è stata più che altro un su e giù per le vie, per la gioia di una stanca Valentina a cui doleva anche l'anca.
Senza accorgercene arrivano le 18.30 e noi ci accingiamo a scendere, lasciando città Alta, con lo sguardo rivolto alla città sottostante illuminata già delle prime luci.


All'arrivo..






Opere d'edera

le mura

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La bella lavanderina..











Bergamo, all'ora di cena..
Arrivederci!

giovedì 12 marzo 2015

"Io ballo da solo" di Alberto Fezzi

Uno scrittore che ho iniziato subito ad amare, col suo senso dell'umorismo e il suo linguaggio "volgare" che apprezzi dato il suo, appunto, humor.
Con il tuo libro "Guida del mondo per gente strana" ha ispirato un punto della mia lista delle 100 cose da fare prima di morire.


In questo suo secondo libro (in ordine di pubblicazione), Fezzi descrive un po' l'amore, le donne, le avventure/disavventure con esse, i loro comportamenti. Fuori dagli schemi, però, perché Alberto non ne parla come se si fosse in un romanzo, dove c'è sempre il lieto fine, quasi fossimo in una favola. No, qui si parla di vita reale, e di relazioni che benissimo si prestano a poter essere vita quotidiana di ognuno di noi, ne parla però con il divertimento tipico dei suoi libri, del suo scrivere, dove comunque non manca la sensibilità e il romanticismo.
Libro davvero consigliatissimo, per rilassare la mente, per evadere dalle storie d'amore romanzate e per fare due sane risate. Sì, perché Alberto mette anche questo, nei suoi libri, il divertimento.

Nella R.C. è inutile dire che occupa lo spazio "A funny book" (un libro divertente).


"La possibilità di guardarsi negli occhi, il profumo della pelle, il contatto dei corpi coi suoi annessi e connessi. In quei momenti c'era voglia di sedurre e di essere sedotti. Erano momenti magici, indimenticabili. Come si fa a ballare da soli in un frastuono infernale, cercando di stordirsi con alcool e prodotti aggiunti, e trovare una ragazza?"

"Io ho saltato la coda come un vip, ma non chiedetemi come ho fatto perché io sono una di quelle persone che quando vanno dove le porta il cuore, prima passano un attimo dove le porta il fegato e quindi i miei ricordi non sono del tutto limpidi."

"Tu mi hai salvato: hai resto grandi le cose che prima credevo piccole, forse solo perché non le avevo mai avute o non le avevo mai conosciute, come l'amore per una persona speciale, e hai reso piccole le cose che credevo grandi e che invece non hanno grande valore, come ad esempio il lavoro e i falsi problemi e l'inutile stress che provoca.
Non siamo storia, non siamo passato, non lo siamo mai stati, noi siamo presente e futuro. Incasinati sì, ma chi ha mai pensato che fossimo banali?"

"Non provare nemmeno a chiamarmi ogni tanto per sapere come va, ti rispondo già adesso e per sempre: va tutto bene senza di te."

"Ma, scusatemi tanto, io di queste cose non ne voglio più sapere, l'amore per me non è fatto per lottare, per scannarsi, per prendere botte, pugni e spaccarsi le ossa e il cuore. Insomma, per me l'amore deve dare serenità. L'amore è una cosa dolce e io non comprendo proprio perché devo soffrire per una cosa dolce. "

"Il nonno continuava a peggiorare e infine una notte morì.
Ricordo ancora la nonna che mi chiamò a casa con un filo di voce per dirmelo. Era stremata dalla tristezza, ma pareva un dolore destinato a passare col tempo.
Ed invece la mancanza dell'uomo che aveva amato e con cui aveva amato e con cui aveva condiviso ogni cosa per sessant'anni la travolse. Era una mancanza troppo grande, lui era in effetti la sua stessa vita, e con lui se ne andò anche la sua vita... non aveva nulla di particolare, ma ormai se ne stava andando. Voleva andarsene. Rivoleva suo marito. E  così morì venti giorni dopo mio nonno."

martedì 10 marzo 2015

"Minnie la candida" di Massimo Bontempelli

Direttamente nella Reading Challange  che tra le categorie propone/"impone" un "A play" (opera teatrale).


Nulla da dire, è una storia d'amore tra due ragazzi. Minnie, una ragazzina ingenua che crede a tutte le sciocchezze che le racconta l'amico del suo amato e che da queste, però, ne nascerà una tragedia...
Carino, per chi ama il genere teatrale.


lunedì 9 marzo 2015

"Il regalo di Natale" di Martyne Perrot

Premetto che il libro non mi è piaciuto tantissimo, l'ho letto perché è andato a far parte della Reading Challenge. Volevo evitare il classico libro sul Natale, come Canto di Natale (di Charles Dickens).


Questo libro, sostanzialmente, parla dell'invenzione del regalo di Natale, portandoci indietro nella storia, fino ai giorni nostri. Spiega dove, quando e come il Natale è divenuto dapprima la festa dei bambini, dei bambini buoni, e in seguito una festa consumistica, per lo più, dove i bambini vengono invitati a fare i bravi sotto compenso (trattasi di regalo..qualunque esso sia), il Natale delle vie illuminate e dei centri commerciali pieni di gioccatoli di ogni tipo e per ogni età.
Interessante per chi ne volesse scoprire la storia.

Nella R.C. occupa la voce "A book set during Christmas" (un libro sul Natale).

giovedì 5 marzo 2015

Porridge #2

Mattinate ancora freddine per considerarsi già primavera. 
E cosa c'è di meglio di una buona tazza di porridge, quella pappa di avena che ti fa tornare bambino, che ti fa apprezzare la colazione pre lavorativa quando trovi il miglior connubio frutta-avena. Che poi, ogni volta è una delizia per il palato, qualsiasi tipologia di frutta si decida di metterci sopra.

Stavolta un po' più liquido..

Ingredienti (per 1 persona):
50 gr di fiocchi d'avena
150 ml di latte di riso *
1 cucchiaino di zucchero di canna
1/2 banana
1 cucchiaio di mirtilli secchi

Come al solito, in un pentolino mettiamo l'avena con metà del nostro latte di riso dal sapore delicato. Aggiungiamo anche un cucchiaino di zucchero e, facendolo sobbollire piano piano aggiungiamo un poco alla volta il latte rimasto. Lasciamo sobbollire ancora qualche minuto, finché l'avena non avrà assorbito un po' di latte. 
Spegniamo il fuoco e lasciamo il nostro porridge in una ciotola, pronta da ultimare, l'indomani mattina, con rondelle di banane, tagliate a metà, e cospargiamo una spolverata di gemme rossastre. 
Buona colazione.

* Il latte si intende preparandolo la sera prima, altrimenti, se si prepara al momento, mantenere una quantità di latte pari a 100 ml.