mercoledì 25 febbraio 2015

"Ernest e Celestine" di Daniel Pennac

La straordinaria storia di un'amicizia che supera tutte le barriere mentali.
Ernest, un orso che vive nel mondo di sopra, mentre Celestine è una piccolissima topolina che vive nel mondo sotterraneo. Un'amicizia che diventerà simbolo e prova che le credenze popolari, le leggende metropolitane, sono spesso più sbagliate di quanto si creda.

Questo libro entra di diritto nella Reading Challenge, alla voce "A book with nonhuman characters" (libro con protagonisti non umani)


"(Ah! Mi sono dimenticato di dire che Ernest adora suonare e cantare. Fin dall'infanzia suona qualsiasi strumento e inventa canzoni su tutto ciò che immagina e vede. La musica è la sua passione. Cantare: fa solo questo, pensa solo a questo, vive solo per questo. Ha una gran bella voce. Una voce da orso, ma molto bella.)"

- Non disegno solo orsi, - protestò Celestine, - disegno tutto quello che vedo, disegno soprattutto topi, disegno il battello-metrò, disegno perché voglio diventare disegnatrice! E voglio anche dipingere! E voglio...
Ma nessuno la ascoltava.
Il Grande Dentista strappò uno a uno i disegni di Celestine. Li gettò a pezzetti nel cestino della casta stracca.

- Ernet, sono maledetta.. Sono maledetta, Ernest!
- Maledetta? Ma cosa sono queste sciocchezze?
- Mi hanno cacciata! Nessuno mi ama, sono sola al mondo...
Ernest ora la teneva davanti a sé con le braccia. La guardò dritto negli occhi.
- Come sarebbe, nessuno ti ama? E io, allora? Non conto niente?
- Non ho più un posto, una casa, Ernest, io...
- Come sarebbe, non hai una casa? E casa mia non è forse una casa? Casa mia è casa tua, Celestine!

- Mi processate perché io e Celestine siamo i più grandi amici del mondo! Ecco perché mi processate! Un orso e un topo amici è qualcosa che non sta bene! Un tradimento! Un crimine orribile! Gli orsi di sopra, i tipo di sotto, è così da sempre! Lo sanno tutti! Ecco perché mi processate. Processate l'amicizia di Ernest e Celestine.

giovedì 19 febbraio 2015

"L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini


Un libro che mi è piaciuto molto, dall'autore di Fai bei sogni e Avrò cura di te.
Anche questo tratta un pò di psicologia: lasciamoci andare, impariamo ad amare noi stessi: solo così impareremo ad amare gli altri.

E' il 4° libro "assegnatoci" agli incontri di lettura, ed è entrato a far parte della mia Reading Challenge, sotto la voce: "A book by an author you've never read before" (un libro di un autore che non hai mai letto prima).


Come i veri serial killer, Tomàs abitava il suo cuore da solo.

Anni dopo sarebbe andato al suo matrimonio e avrebbe riso delle coppie fasulle che sedevano ai tavoli con l'allegria obbligata delle circostanze. Di molte conosceva l'infelicità e i tradimenti. A mantenerle unite era la paura della solitudine più che il desiderio di restare insieme.

"Perché ne parli come se fossero qualcosa di sbagliato..? Il sesso e soldi sono le scarpe che usiamo per camminare sulla vita.. L'inganno sta nell'avere trasformato un paio di scarpe nella ragione del viaggio.."

"E' il solstizio d'inverno, metti in caldo il tuo seme. come il sole riposi per tornare più forte. Con la vita ti sposi e risorgi da morte." "

" "Alla mensa di sapiente non dovrebbe mancar niente. Libri scuri per scavare, libri chiari per volare." "

" "Come dentro, così fuori.. Quando vi sarete riuniti con la vostra anima. allora potrete compiere la stessa operazione anche all'esterno, ricongiungendovi all'anima gemella. L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli".

Noah
"Non obbedire mai. Obbedisciti."
"Non tutto ciò che vale costa. Ma tutto ciò che costa vale."
"La vera scelta non è mai tra il fare una cosa e il non farla. Ma tra il farlo o non farla per coraggio oppure per paura. "

"Certo che gli uomini..  Ci chiedete di essere indipendenti, ma se lo siamo sul serio provate fastidio. Di essere disinibite, e vi viene l'ansia da prestazione. Di piacere ai vostri amici, e poi vi sentite gelosi. Ci volete materne, ma appena sogniamo un bambino vero prendete il volo. Piene di personalità, ma scappate da quelle che non siete in grado di arginare"

"Ci innamoriamo di chi emana energia, e di regola i farabutti ne manifestano più dei sensibili. Ma quando i sensibili riescono a esprimere quella che hanno in corpo..il loro fuoco è tale che basta una scintilla a incendiarci tutte."

"E tu? Non vorrai mica dirmi che sei grata a quel tuo padre violento e ubriacone?"
"Se non fosse stato il mostro che era, io non avrei mai avuto la forza di diventare me"
"Con questo genere di risposte si arriva a giustificare qualsiasi schifezza"

"I se sono la patente dei falliti, lo so. Nella vita si diventa grandi nonostante. E' che la vita..vorrei riuscire a capirne il senso"


Tomàs intraprende un viaggio-sogno, lamentando il fatto di non riuscire a trovare la sua anima gemella. Incontrerà dei compagni di viaggio, e in ogni posto visitato chi saprà guidare e consigliare. Aiutare ed indicare quale sia la strada giusta per arrivare a ciò che cerca.



mercoledì 18 febbraio 2015

"Il Colombre" racconto di Dino Buzzati

Visto la brevità intercorsa tra l'incontro di Novembre e quello di Dicembre, al corso di lettura si è letto un racconto di Dino Buzzati: Il Colombre
Leggetelo, è un racconto abbastanza breve, vi insegnerà a capire quanto è importante non scappare da dei presunti "problemi" ma bensì affrontarli perché possono, invece, rivelarsi delle gradite sorprese.


"Sei cappelli per pensare" di Edward de Bono

Continuano gli incontri di lettura, in biblioteca. Io però non ho più aggiornato le letture proposte dalla psicoterapeuta. 
Con un lavoro come il mio fatico ad esserci a tutti gli incontri ma sto leggendo comunque i libri.
Siamo rimasti al primissimo libro: Oscar e la dama in rosa ed ora arriviamo, con moooolta calma e troppissimo ritardo al secondo libro, incontro di Ottobre dove per fine novembre dovevamo leggere 


Un saggio molto interessante sull'uso del pensiero. Al di la del saggio la lettura è stata scorrevole, non difficile, ti narra come guardare i cappelli (che rappresentano gli stati d'animo) in modo obbiettivo ed invita al "gioco" il lettore e tutti coloro che conoscono il meccanismo dei cappelli.
Si sceglie se indossare uno o l'altro cappello da soli, si può richiedere di indossare un determinato cappello o ci viene chiesto di indossarne un altro.


" "Non disturbarmi. Non vedi che sto pensando?" "

"Essere un pensatore non significa aver sempre ragione. Chi pensa di avere sempre ragione sarà probabilmente un pensatore scarso (arrogante, senza interesse per le ricerche, incapace di vedere alternative, ecc). Essere un pensatore non significa essere abili. E neanche saper risolvere quegli intricati problemi che la gente si aspetta sempre che uno risolva, Essere un pensatore significa avere la coscienza di volerlo essere. E' molto più facile che giocare a golf, a tennis o suonare uno strumento. Richiede un minor equipaggiamento. 
L'intenzione quindi è il primo passo."

"(Pensare col cappello giallo)
"Tutte le ragazze vorrebbero fare le attrici e solo poche ci riescono, quindi non ci sono grandi possibilità di successo. comunque alcune ce la fanno, perciò, se vuoi, provaci." "

"Non possiamo obbligare noi stessi, o gli altri, ad avere idee nuove, ma possiamo chiedere a noi stessi, o agli altri, di dedicare del tempo allo sforzo di trovare idee nuove. Il cappello verde dà veste formale a qualche richiesta."


Il libro è suddiviso in capitoli-cappelli: bianco, nero, rosso, giallo, blu e verde (non in quest'ordine preciso) e ad ogni colore vengono attribuiti degli stati d'animo o dei comportamenti da tenere.

Una lettura consigliata.


martedì 17 febbraio 2015

Frittelle vegane di castagne e tofu

In vista alla settimana crudista (iniziata ieri) che si concluderà domenica 22, ho voluto togliermi lo sfizio di qualche frittella. Essendo anche sotto il periodo di carnevale, che finirà oggi. 
Quest'anno non le avevo ancora preparate, quindi pensando un pò a che frittelle si potevano fare, e rovistando nella credenza, mi è spuntata in mano la farina di castagne.
Chissà come sono le frittelle di castagne. C'è da dire che suddetta farina ha un gusto molto particolare, quindi metterci assieme qualche cosa di delicato era obbligatorio. 
Tofu!
Sì, del tofu, che prendo solitamente per fare salse e salsine. 

Nel bicchiere del minipimer spezzetto il tofu, giusto un pò di latte di riso per farlo diventare una

crema vellutata.

In una ciotola setaccio invece la farina di castagne, che emana il suo profumo pungente, ci aggiungo gli ingredienti secchi: lievito e zucchero e li mischio insieme.
Ci aggiungo anche il tofu, che aggiunge morbidezza, e poi ancora del latte di riso per far amalgamare il tutto.
Infine spargo i pinoli, mescolo per farli unire all'impasto.
Porto l'olio ad ebollizione, appena sarà caldo inizio a preparare le mie frittelle con l'ausilio di un cucchiaino e di un cucchiaio.
Depositarle su carta assorbente una volta dorate e, se piace, servire con una spolverata di zucchero al velo.

E qui, in fondo stavolta, gli ingredienti (per circa 30 frittelle):
100 gr farina castagne
125 tofu (1 panetto) 
50 gr zucchero
1 c lievito
15 gr pinoli
latte riso q.b.

mercoledì 11 febbraio 2015

Carciofi alla veneta

Guardando intorno, alle nostre tradizioni, scopriamo a volte che certi piatti non c'è nemmeno bisogno di veganizzarli. O c'è solo bisogno di omettere qualche piccolo ingrediente insignificante.

Ingredienti:
2 carciofi
succo di limone
2 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di olio e.o.
acqua q.b.
Prezzemolo
sale
pepe

Mondate e lavate i carciofi, avendo cura di togliere le punte per evitare di non punzecchiarvi poi, una
 volta che lo mangerete, e stando attenti a non spinarvi troppo. Immergeteli in acqua e limone per non farli annerire.
Grattugiate del pane raffermo, due cucchiai più o meno, dipende dalla vostra gola e preparate anche un trito di prezzemolo e aglio (se non vi piace proprio omettetelo). Per non avere in bocca il gusto
dell'aglio per ore, privatelo dell'anima: il "cattivo odore" è tutto lì.
In una teglia alta, oleata adagiate i due carciofi, con le foglie allargate, e riempiteli con pane, prezzemolo e aglio.. Un profumino! Salate e pepate per completare il tutto.
Aggiungete tanta acqua fino ad arrivare a metà carciofo, coprite la teglia con un coperchio e fate cuocere dolcemente per 30 minuti, avendo cura di non allontanarvi troppo negli ultimi 5-10 minuti. L'acqua potrebbe finire, il carciofo attaccarsi alla pentola e bruciarsi senza dirvi nulla.
Una volta pronti, serviteli irrorandoli con il sughetto di cottura.

martedì 10 febbraio 2015

"I vicini scomodi" di Roberto Matatia


Questo libro va nella lista reading challenge 2015 sotto la voce "A book that made you cry" (un libro che ti ha fatto piangere). La storia di un ebreo, dei suoi tre figli e della sua famiglia, ai tempi del fascismo.

"Sento i loro discorsi e rabbrividisco. Le cose belle, come sempre, finiscono."

"<<Un giudeo che non ha soldi!>> ride sguaiatamente. <<Darsi da fare! Bisogna darsi da fare, e in fretta!>>. Quello che ho ritenuto un amico si sta rivelando un essere spregevole, che, senza pudore, si fa beffe di me e della mia tragedia.
Si alza di scatto e, girandomi le spalle, senza né guardarmi in faccia, né dire alcunché, si avvia verso l'uscita, ridendo senza ritegno. Se penso con quale entusiasmo tutti, nella famiglia  mia e dei miei fratelli, abbiamo sostenuto il fascismo..."

"..parole figlie dell'odio lette su ogni giornale e sentite in tanti discorsi. In quante menti alberga il deserto!"

"Lei, che sin da ora mi manca così tanto, più dell'aria che, qui, non respiro, più della luce, che qui non vedo, più della libertà, che più non ho..."

lunedì 2 febbraio 2015

"Concerto di campane" di Charles Dickens


"Allegro! E coraggio. Anno nuovo, cuore nuovo, sempre!"

"L'anno nuovo possa essere felice per voi e felice per tanti, la cui felicità dipende da voi! Ogni anno possa essere più felice di quello passato, e neanche il più umile dei nostri fratelli e delle nostre sorelle sia escluso da quella parte di felicità a cui tutti abbiamo ugualmente diritto e alla quale di Creatore ci ha destinati."

"Concerto di campane" viene a far parte della Reaging Challange  sotto la voce "A book more than 100 years old" (un libro con più di 100 anni).