sabato 28 maggio 2016

San Martino - Giosuè Carducci

La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.

martedì 24 maggio 2016

A Zacinto - Ugo Foscolo

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque.

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e si sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

sabato 21 maggio 2016

"La lince" di Silvia Avallone




Queste 62 pagine provano che il karma non esiste.
Piero, il nostro protagonista, rapina, picchia e tratta la povera moglie, che per altro tradisce, come una pezza da piedi.
Incontra Andrea, in un Autogrill una notte in cui commette una delle sue tante rapine. Un bel giovane, dai lineamenti femminili, biondo e dagli occhi glaciali.
Decide di "prendersi cura" del giovane facendogli continui regali (con i soldi delle refurtive) forse per sentirsi accettato dal giovane.
Potremmo dire di intravedere il karma solo quando Andrea lo "elimina" dalla sua vita dopo aver infranto la richiesta più assoluta ed importa che il giovane gli fa.

Scritto molto bene, scorrevole branetto che si legge in 40/45 minuti. Per me sconosciuta la Avallone (autrici del più famoso "Acciaio"), trovo in questa storia un po' di banalità ed ingiustizia, non c'è equilibrio e nessuno si prende una rivincita su Piero, l'odioso uomo che vive di espedienti.
Forse rispecchia proprio l'attualità in Italia.

mercoledì 18 maggio 2016

"L'amica geniale" frasi

"Il suo proposito è stato sempre un altro: voleva volatilizzarsi; voleva disperdere ogni sua cellula; di lei non si doveva trovare più niente."

"A nessuno veniva in mente che Donato si prodigasse a quel modo per alleviare le fatiche della moglie. No: tutti i maschi delle palazzine, mio padre in testa, lo consideravano un uomo a cui piace fare la femmina, tanto più che scriveva poesie e le leggeva volentieri a chiunque."
Qui troviamo come la mentalità di una volta era chiusa e scindeva le due categorie: robe da maschi e robe da femmine: il limite è invalicabile.

"Passò poco e Rino, il fratello adorato di Lila, arrivò sotto scuola e diede molte mazzate a Enzo, che si difese appena. Rino era più grande, più grosso e più motivato. Non solo: Enzo non disse niente delle botte ricevute né ai suoi fratelli né ai cugini, che lavoravano tutti in campagna e vendevano frutta e verdura con la carretta. A quel punto, grazie a lui, finirono le vendette."
La "legge" del rione prevedere la regola del "dente per dente" fratelli più grandi, o parenti prossimi che fossero adolescenti, andavano a vendicare il torto fatto alla sorella minore. In questo caso Enzo pone fine a tutte queste vendette coraggiosamente, mettendo da parte l'orgoglio per qualcosa di più importante: la fine delle diatribe.

Quando Elena rifiuta un passaggio in auto dai fratelli Solara, i più ricchi del Rione, quelli che "dettano legge"
"Dissi no perché se mio padre fosse venuto a sapere che ero salita su quell'automobile [.....] mi avrebbe uccisa di mazzate subito, mentre in parallelo i miei due fratellini, Peppe e Gianni, sebbene piccoli di età, si sarebbero sentiti obbligati a cercare di ammazza i fratelli Solara. Non c'erano regole scritte, si sapeva che era così e basta"

"Glielo dissi sulla porta del negozio, quando anzi ero già in strada. Le raccontai che era stata la maestra Olivierro a imporlo ai miei genitori, promettendo di procurarmi lei stessa .. i libri usati. Lo feci perché volevo che si rendesse conto che ero più unica che rara e che, se pure fosse diventata ricca fabbricando scarpe insieme a Rino, non avrebbe potuto fare a meno mai di me come io non potevo fare a meno di lei."
C'è una sorta di dipendenza di Elena nei confronti di Lila, la prima non riesce a stare senza la seconda tanto che si trova quasi moralmente autocostretta ad essere brava, ad eccellere in qualcosa in cui l'amica non è così brava, per un senso di accettazione, come fosse una qualità a cui Lila non può rinunciare.

"Di sicuro stava accadendo, con quel giro in macchina, qualcosa di rilevante, eppure Lila non aveva saputo o voluto fornirmi gli elementi necessari per capire. [...] Lei era così, rompeva equilibri solo per vedere in quale altro modo poteva ricomporli."

"-No, voglio bene a un altro.
- Chi è?

- Stefano
- Lo sapevo già, ma non ci potevo credere.
- Ci devi credere, è così.
- Ammazzerò te e lui
- Con me ci puoi provare subito.
Marcello si staccò dal lampione, di furia, ma con una specie di rantolo si morse a sangue la destra chiusa a pugno.
- Ti voglio troppo bene e non lo posso fare
- Allora fallo fare a tuo fratello, a tuo padre, a qualche amico vostro, può essere che loro sono capaci. Però chiarisci a tutti che dovete ammazzare prima me. Perché se toccate altro mentre sono viva, sono io che vi ammazzo, e lo sai che lo faccio, comincio da te.

lunedì 16 maggio 2016

"L'amica geniale" di Elena Ferrante


Devo premettere che, pur non conoscendo la storia né la trama, ero partita prevenuta verso questo libro, pensando che non fosse altro che un semplice romanzetto rosa, di quelli visti e rivisti, ormai triti e ritriti.
Invece mi sono dovuta ricredere. 



Il libro ci è stato "dato" da leggere agli incontri di lettura che, dopo l'inizio dell'anno scorso, sono stati programmati anche per il 2015/16. 
Di malavoglia ho iniziato a leggere la storia delle due protagoniste: Elena, detta Lenù, e Raffaella detta da tutti Lina, Lila solo per Elena.
Il primo romanzo (è una quadrilogia) tratta l'infanzia e l'adolescenza delle due donne, ambientato negli anni '50, le due ragazze trascorrono le giornate nel Rione, parte povera della città, dove tutti si conoscono e non ci sono segreti che si riesca a mantenere. 
Elena è sia una delle protagoniste che l'unica voce narrante del romanzo che ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere fedelmente una vita passata "rinchiusi" in quel quartiere che è tanto caro quanto odiato, dove vigono regole che ricordano la mafia: comanda chi ha i soldi, e ad ogni torto subito c'è subito una vendetta.
Lenù viene invitata ad intraprendere una strada di studio, accompagnata dalla sua maestra di italiano che la segue anno dopo anno. Se nell'infanzia si vede bella, graziosa, col passare degli anni si accorge di vivere perennemente dietro all'ombra di quella che diventerà sua amica. Lila non particolarmente graziosa, anzi descritta un po' bruttina, secca e senza grazia alcuna, ha modi da maschiaccio ma il passare degli anni le conferirà armonia e bellezza.
In età adolescenziale iniziano anche i primi amori ed anche lì Elena si trova ad essere sempre seconda, sempre dopo la sua amica ma prende anche atto di essere sempre più distante dai suoi amici, dal suo fidanzato e dalla vita del Rione, vita che l'ha circondata fino a 15 anni.

Questo primo tomo si conclude con un matrimonio forse troppo affrettato che ci riserva un finale da rimanerci a bocca aperta con amarezza.

domenica 15 maggio 2016

La cavalla storna - Giovanni Pascoli.

Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia,
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli occhi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:

"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra miei figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu dài retta alla sua piccola mano.
Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla".

La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:

"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu e la sua morte.
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu che tenesti nel cuore il suo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:
adagio, seguitasti la tua via
perché facesse in pace l'agonia..."

La scarna lunga testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.

"O cavallina, cavallina storna,
che porta colui che non ritorna;
oh! due parole egli dové pur dire!
E tu capisci, ma non sai ridiri.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi:
lo riportavi tra il morir del sole,
perché udissimo noi le sue parole".

Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbracciò su la criniera

"O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
A me, chi non ritornerà più mai!
Tu forsti buona... Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una, una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa' cenno. Dio t'insegni come".

Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome... Sonò alto un nitrito.

venerdì 13 maggio 2016

Nonno e nipotino - Lina Schwarz

Passan sul prato nonno e nipotiino.
Il nonno è vecchio, il bimbo piccolino;
il bimbo è biondo, il nonno bianco;
il bimbo è dritto, il nonno curvo e stanco.
Passan sul prato, dandosi la mano...
il nonno dice: "Presto andrò lontano,
molto lontano, e più non tornerò!"
E il bimbo: "Nonno mio, ti scriverò".

mercoledì 11 maggio 2016

"La dieta letteraria, come leggere bene senza appesantirsi" di Marchetti Francesco



Come ci premette l'autore: questo non è un libro che ti consentirà di perdere peso, ma bensì una dieta di libri, ovvero un simpatico raggruppamento sui libri. Troviamo le proteine, libri che rappresentano i nostri mattoni, quelli che ci fanno avvicinare alla lettura per lo più a scuola; i carboidrati: che sono i best seller, libri che ci catapultano alla realtà dei giorni nostri, a quello che viviamo e che succede attorno a noi; ed infine i libri vitamine che non sono altro che i libri che ci fanno stare bene, quelli che ci rafforzano le difese immunitarie, quelli che leggiamo più volte: i nostri preferiti.

L'autore ci propone anche una lista di 15 libri + altri da tenere in dispensa dei primi due raggruppamenti.

Vi svelo parte delle brevi liste, senza tanti fronzoli, dei libri da tenere in dispensa: Oliver Twist, Il fu Mattia Pascal, Paradiso perduto, Orgoglio e pregiudizio, Piccole donne, Cime tempestose...
It, Lolita, La storia infinita, Gomorra, Se una notte d'inverno un viaggiatore...

Se questi pochi titoli vi hanno anche solo incuriosito verso questa "classifica" non vi resta che andarvi a leggere il libro in questione, per me, ormai è sfida aperta!!!

martedì 3 maggio 2016

"La musica del silenzio" frasi



"Antonio aveva avuto la fortuna di nascere in un mondo dove tutto era possibile, perché tutto era là e aspettava di essere scoperto e inventato. E, più di ogni altra cosa, Antonio era nato in un posto libero da bugie, da maldicenze e dal comune senso del giusto e dello sbagliato."

"La paura da potere a quelli che la usano contro gli stessi esseri umani"

"Perché quando nella tua esistenza c'è una ragione per andare avanti, le difficoltà che la vita ti pone possono essere oggetto di conquista personale, non importa quali esse siano.
Ricordati queste parole:
Lo scopo della fede è l'amore
lo scopo dell'amore è il servizio"

"...d'ora in poi sii più tollerante e comprensivo. Quando ti senti sul punto di esplodere, ricorda che puoi spezzare il cuore a qualcuno"

"La musica del silenzio, proprio come l'oceano, è un'amica che non ti volgerà mai le spalle"