domenica 7 agosto 2016

"La mamma tatuata" di Jacqueline Wilson



Prima di scrivere di questo libro ho provato a fare una breve ricerca sulla vita della Wilson per spiare se ha avuto problemi con sua madre o qualche problema di adozione ma...il web non riesce ad esaurire la mia curiosità. 

Ebbene, come potrete notare dalla premessa anche in questo libro la mamma delle due ragazze non sta bene. 
Il romanzo è diviso in capitoli che vengono associati, in un modo o nell'altro, a tutti i tatuaggi che ha questa mamma stravagante, raggiante, una mamma un po' "speciale", con bei capelli rossi, occhi di smeraldo e una pelle bianca piena di disegni indelebili. Disegni che realizza lei. Ognuno dei quali rappresenta un episodio importante della sua vita.
Avanti nelle pagine si scopre che Dalia (non viene quasi mai utilizzata la parola "mamma") ha una malattia mentale, che la porta ad avere umore altalenante.
Ha due figlie: Stella, non contenta di questa mamma pitturata e non conforme alle regole, che racconta essere nata dal suo grande, grandissimo amore vissuto con Micky, un nome che si porta tatuato vicino al cuore. Questa ragazza bella, bionda con gli occhi azzurri verdi.
E poi c'è Delfina (nonché voce narrante) che è la figlia nata senza un padre, infatti Dalia da pochissime notizie su questo uomo, un uomo che non ha significato nulla per lei, una questione di una notte. Delfina si vede bruttina, vive all'ombra della sorella e cerca di guadagnarsi in tutte le maniere l'amore di sua madre che a lei sembra voglia più bene alla primogenita perché frutto del suo grandissimo amore.
La storia però, in un susseguirsi di vita quotidiana, ci pone davanti una storia totalmente diversa da quella raccontata da Dalia alle figlie. Una vita dipinta così dalla sua mente, probabilmente. La vita che avrebbe voluto con l'uomo che desiderava.

Ho letto questo libro estrapolandolo sempre dalla lista della BBC.

Probabilmente è un buon metodo per avvicinare gli adolescenti ad argomenti del genere come le malattie mentali, o, come succede negli altri suoi libri il divorzio.
Troviamo una mamma che è davvero fuori dal "normale", che non bada molto alle figlie e in alcuni casi urta veramente i nervi, si sforza di risultare simpatica a Stella, che sembra quasi la sua preferita, effettivamente, mentre non ha bisogno di tante energie per essere amata dalla più piccola.

Lui era intento a togliere gli aghi usati dalla barretta e a riporre tutti gli attrezzi nello sterilizzatore.
"Non dimenticare quello" disse, indicando il mio biglietto di auguri.
"Non ne ho più bisogno. Ormai è indelebile" rispose Dalia, buttandolo nel cestino.
"Ma dietro c'è il tuo biglietto di auguri" le ricordò Steve.
"Ops!" esclama Dalia, recuperando la carta "scusami Del".
"Non importa" mormorai.


Stella, la primogenita, negli anni in cui ha dovuto fare da madre alla stessa sua madre e a sua sorella ha innalzato una corazza, è una bambina cresciuta troppo in fretta. Ci si presenta davanti una ragazzina acida che poi alla fine tanto scorbutica non è.
Anche Delfina, ancora più piccola, a volte si ritrova a fare da mamma, la mamma quella buona perché non può arrabbiarsi con la madre e far si di rendere vani i suoi sforzi per farsi amare come l'altra figlia.
Arriverà però Micky a mettere in ordine questo vero casino di inversione dei ruoli che risulta davvero difficile da mandar giù.

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