mercoledì 11 gennaio 2017

"Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach


Jonathan è un gabbiano, e come tutti i gabbiani vive in uno stormo. 
Vive nei pressi della spiaggia, in attesa di un tozzo di pane o di qualche piccolo pesce o un avanzo di esso, azzuffandosi con gli altri compagni per il succulento boccone. 
Jonathan però è stanco di questa vita, una vita imprigionato in questo modo di vivere: conta solo riuscire a sfamarsi. 
Non riesce proprio a seguire del regole del gruppo, i suoi genitori e l'Anziano Gabbiano, tanto che un giorno, date le sue "bravate" che altro non consistono in prove di volo, viene allontanato per sempre dallo Stormo e la legge di quest'ultimo gli impartisce di non farvi mai più ritorno. 
Finalmente Jonathan si sente libero di librarsi in cielo, raggiungendo velocità e altezza che mai nessun gabbiano di sua conoscenza avesse raggiunto, volendo fortemente battere quello che era il record di altezza. Non mancherà la nostalgia però ad accompagnarlo in questa vita in solitudine.
Come per tutti, prima o dopo, anche per Jon arriva il momento di lasciare il suo io terreno e di trasformarsi in un gabbiano nuovo, un gabbiano novello, che diventerà ben presto un maestro. Imparerà e poi insegnerà a raggiungere la perfezione, solo raggiunta si può dire di essere arrivati al termine del loro percorso.
Jonathan è diventato maestro dei gabbiani, ma attraverso Bach vuole anche essere il nostro maestro. Il messaggio che ci consegna è di non arrendersi mai davanti alle difficoltà ma soprattutto a non dar retta a quelle persone che ci distolgono o ci vietano di essere noi stessi. Prendiamoci cura del nostro Io, impariamo a fare ciò che vogliamo, ciò che alimenta i nostri sogni perché le rinunce che facciamo oggi prima o poi torneranno a bussare alla nostra porta, e magari quel giorno sarà troppo tardi.

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