venerdì 13 marzo 2015

Una domenica a Bergamo! 8 Marzo


Accordate dal giorno prima, io e Valentina, con l'aggiunta di Michael, imbocchiamo l'autostrada per raggiungere Bergamo alle 7.30 del mattino. 
Tappa obbligatoria, però, prima di arrivare, è quella alla pasticceria "San Marco" di Ospitaletto, essendo digiune dalla partenza. 

Scopriremo poi che sarà stata una bruttissima idea, visto che rallenterà, e non di poco, il nostro arrivo. 
Si sa, gli imprevisti non vengono mai da soli. Come se nulla fosse, saltiamo anche l'uscita per Bergamo, e ci dirigiamo tranquillamente verso Liscate. Questa proprio non ci voleva. Fai di tutto per svegliarti presto e partire al primo chiarore ma dopo, alla fine, arrivi a destinazione nettamente in ritardo rispetto alla tua iniziale tabella di marcia (tabella di marcia, come suona bene questa terminologia!).
Arriviamo in suolo bergamasco che è quasi ora di pranzo ma prima di fermarci per rifocillarci ci aspetta la salita, dobbiamo raggiungere Bergamo Alta, è lì che si nasconde il cuore della città, la parte di essa da scoprire. 
Si rivela, davanti a noi, uno spicchio della città Alta, la indico ed esclamo "Quella è la nostra meta principale, la parte bassa può aspettare". Valentina, un po' contrariata mi guarda e di rimando mi risponde "Tu mi vuoi morta, mi porterai in braccio fin lassù". Per mia fortuna non è servito (ammesso che non mi sarei nemmeno sacrificata a tanto). Arriviamo su in una mezz'oretta, tanto, non avevamo fretta.
La via delle Mura ci offre una bella visuale, peccato però per la foschia che avvolge tutta la città e limita la nostra vista.
Circondano Bergamo Alta delle mura di origine scaligera, ricordo di quando ancora Bergamo è stata invasa dai veneti.
La città Alta è stata costruita sul colle Sant'Eufemia, e ce ne accorgeremo di li a poco, viuzze più o meno strette, fatte di ciottoli e di un continuo sali scendi. Si respira ancora l'aria di anni fa, il posto mantiene la fama di città Vecchia. (Bergamo Alta = città Vecchia).
Il centro non si presenta grandissimo, ma sulle cartine appese all'entrata non ci sono le vie con i nomi aggiornati e quindi perdersi tra le viuzze è fin troppo facile. Impari e capisci quando ti rendi conto che è la terza volta che percorri quella strada che sbucherà sempre nella stessa piazzetta delle due volte precedenti.
Un "gradino" in più di altitudine ci offre una visuale maggiore, più ampia. 
Niente pranzo vegano, sul colle ci sono solo posti dove mangiare specialità locali (affettati e formaggi a voltontà) e ristoranti dove puoi fare tranquillamente un mutuo per mangiarci con tutta la famiglia.
Una focaccia, qualcosa che si tiene tranquillamente in mano, anche se decidiamo di sederci comodamente per consumare il nostro pasto.
Un altro giretto, che è stata più che altro un su e giù per le vie, per la gioia di una stanca Valentina a cui doleva anche l'anca.
Senza accorgercene arrivano le 18.30 e noi ci accingiamo a scendere, lasciando città Alta, con lo sguardo rivolto alla città sottostante illuminata già delle prime luci.


All'arrivo..






Opere d'edera

le mura

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La bella lavanderina..











Bergamo, all'ora di cena..
Arrivederci!

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