giovedì 12 marzo 2015

"Io ballo da solo" di Alberto Fezzi

Uno scrittore che ho iniziato subito ad amare, col suo senso dell'umorismo e il suo linguaggio "volgare" che apprezzi dato il suo, appunto, humor.
Con il tuo libro "Guida del mondo per gente strana" ha ispirato un punto della mia lista delle 100 cose da fare prima di morire.


In questo suo secondo libro (in ordine di pubblicazione), Fezzi descrive un po' l'amore, le donne, le avventure/disavventure con esse, i loro comportamenti. Fuori dagli schemi, però, perché Alberto non ne parla come se si fosse in un romanzo, dove c'è sempre il lieto fine, quasi fossimo in una favola. No, qui si parla di vita reale, e di relazioni che benissimo si prestano a poter essere vita quotidiana di ognuno di noi, ne parla però con il divertimento tipico dei suoi libri, del suo scrivere, dove comunque non manca la sensibilità e il romanticismo.
Libro davvero consigliatissimo, per rilassare la mente, per evadere dalle storie d'amore romanzate e per fare due sane risate. Sì, perché Alberto mette anche questo, nei suoi libri, il divertimento.

Nella R.C. è inutile dire che occupa lo spazio "A funny book" (un libro divertente).


"La possibilità di guardarsi negli occhi, il profumo della pelle, il contatto dei corpi coi suoi annessi e connessi. In quei momenti c'era voglia di sedurre e di essere sedotti. Erano momenti magici, indimenticabili. Come si fa a ballare da soli in un frastuono infernale, cercando di stordirsi con alcool e prodotti aggiunti, e trovare una ragazza?"

"Io ho saltato la coda come un vip, ma non chiedetemi come ho fatto perché io sono una di quelle persone che quando vanno dove le porta il cuore, prima passano un attimo dove le porta il fegato e quindi i miei ricordi non sono del tutto limpidi."

"Tu mi hai salvato: hai resto grandi le cose che prima credevo piccole, forse solo perché non le avevo mai avute o non le avevo mai conosciute, come l'amore per una persona speciale, e hai reso piccole le cose che credevo grandi e che invece non hanno grande valore, come ad esempio il lavoro e i falsi problemi e l'inutile stress che provoca.
Non siamo storia, non siamo passato, non lo siamo mai stati, noi siamo presente e futuro. Incasinati sì, ma chi ha mai pensato che fossimo banali?"

"Non provare nemmeno a chiamarmi ogni tanto per sapere come va, ti rispondo già adesso e per sempre: va tutto bene senza di te."

"Ma, scusatemi tanto, io di queste cose non ne voglio più sapere, l'amore per me non è fatto per lottare, per scannarsi, per prendere botte, pugni e spaccarsi le ossa e il cuore. Insomma, per me l'amore deve dare serenità. L'amore è una cosa dolce e io non comprendo proprio perché devo soffrire per una cosa dolce. "

"Il nonno continuava a peggiorare e infine una notte morì.
Ricordo ancora la nonna che mi chiamò a casa con un filo di voce per dirmelo. Era stremata dalla tristezza, ma pareva un dolore destinato a passare col tempo.
Ed invece la mancanza dell'uomo che aveva amato e con cui aveva amato e con cui aveva condiviso ogni cosa per sessant'anni la travolse. Era una mancanza troppo grande, lui era in effetti la sua stessa vita, e con lui se ne andò anche la sua vita... non aveva nulla di particolare, ma ormai se ne stava andando. Voleva andarsene. Rivoleva suo marito. E  così morì venti giorni dopo mio nonno."

Nessun commento:

Posta un commento