venerdì 30 maggio 2014

Perché piangi?

Perché piangi?

Ho incrociato lo sguardo di un maiale.

E allora?

Era uno sguardo triste, era un maiale stipato su di un camion, con altri maiali. Nel suo sguardo c'era la consapevolezza che, di li a breve, sarebbe morto. Era uno sguardo rassegnato, che sognava la libertà ma consapevole di ciò che lo aspettava desiderava che il momento cruciale, quello del suo ultimo respiro, arrivasse il prima possibile per evitare le angherie e le torture che solo degli esseri umani sono in grado di fare. Si stava chiedendo perché, perché fosse toccato a lui ma aveva già lo sguardo di resa.

Sì ma..è per questo che gli animali nascono.

Ma tu non la senti l'angoscia dentro, non senti un macigno dentro di te mentre guardi quegli occhi?

Ma io non li voglio guardare, dai, che domande sono.

Sono domande che dovremmo porci tutti, occhi che tutti dovrebbero guardare, macigni che ognuno dovrebbe gestire come più gli suggerisce la coscienza. Pensare al percorso che fa ogni singolo animali "da macello" non è gesto estremista, ma presa di coscienza, consapevolezza di star facendo qualcosa di male, di male fisico e psicologico ad un essere vivente che è venuto al mondo solo per soffrire per la tua gola, e per arricchire chi ci campa sulla morte dei più deboli.

Noi al supermercato la vediamo così


Pronta così', nel banco frigo
MA
prima di tutto ciò..c'è la nascita e il modo in cui vengono allevati


caricati su di un camion, maltrattati, umiliati, sgozzati


lasciati agonizzare, scuoiati, macellati e pronti per essere mandati al supermercato ed essere venduti a gente che si copre gli occhi sul loro percorso.

E buon appetito.

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