sabato 25 marzo 2017

"Il procuratore" di Adrea Vitali


Vitali, in questo libro, ci narra, in un continuo feedback, la vita del Perini, arrivato sul lago di Como, tutti lo trovano un po' sospetto ma l'uomo incute anche un poco di timore. 
In gioventù Marco aveva trafficato nella prostituzione, disconosciuto dai suoi genitori che lo fingono morto (tanto da fargli fare un funerale. "E' morto al fronte"), si ritrova costretto a scappare da una città all'altra quando scoprono i suoi sotterfugi. Il Perini però diventa un uomo d'affari e ne ricava lauti guadagni con il giro di prostitute che innalza attorno a se. 
Finché, si sa, la ruota gira per tutti e Marco deve abbandonare il suo lavoro finché, un poliziotto, non lo interroga su una certa Zita, e lui, Maria, se la ricorda bene. La ritrova e scopre che ha avuto una figlia: la ragazza che guarda sempre con fare malizioso al bar dove è solito andare. Avrà in seguito un colloquio con la ragazza che dignitosamente innalza un muro tra lei e quell'uomo che ha di fronte, il quale si dice sia suo padre. 
Con questa sconfitta Marco si vedrà moralmente costretto a levare di nuovo l'ancora.

E' un romanzo breve, una piccola storia di prostituzione e di soldi, di infedeltà e di menzogne. Il testo è scorrevole e scritto molto semplicemente, non ci sono grandi descrizioni ma l'essenziale c'è. Personalmente la storia non mi è piaciuta tanto, e il personaggio principale, Marco Perini, è un protagonista con cui personalmente non ho nulla da spartire. Lavora poco onestamente e alla fine non troverà le sue radice, né un posto dove stare, girerà in cerca ancora della fortuna che lo ha assistito in giovane età.

Nessun commento:

Posta un commento