mercoledì 15 aprile 2015

Alla scoperta dei segreti di Bologna.

Premettendo che non li ho trovati, ma nemmeno cercati, tutti e sette perché la scritta "<<Panum resis>> sul tavolo della sede dell'università" mi è risultato un po' difficile trovarla, visto e considerato che Bologna la dotta vanta una ed unica università!!
Procediamo, quindi ora, con ordine.
Alle 7.00 io e la mia amica ci siamo trovate a partire dalla stazione di Verona su di un regionale, alla volta di Bologna, stazione centrale. Dimenticatami del libro, mi sono goduta un panorama talmente fantastico: il treno era circondato da tanta ma tanta NEBBIA! Tipica delle zone nostre.
Alle 8.30 circa, una voce sul treno ci annuncia l'imminente fine della corsa, ultima fermata "Bologna Centrale", dove si possono vedere ancora le ferite riportate dalla bomba del 2 Agosto 1980, 10.25 del mattino.
Giriamo per il centro, fino ad arrivare in via Marsala per fare colazione al "Caffè Rubik" dove propongono colazioni vegane, oltre a quelle "normali".
Andando verso il bar mi imbatto in via Piella e rimugino fino al post colazione "io quella via già l'ho letta da qualche parte" così prima di incamminarci estraggo il mio fedele foglietto-mappa-promemoria e noto che in questa via Piella c'è uno dei 7 segreti.
La piccola Venezia

Una finestrella che da sul canale delle Moline, canali, chiuse e chiaviche che dovevano consentire la navigazione mercantile e l'alimentazione dei mulini




Camminando un po' a caso, poi, ci troviamo sotto i volti fino ad arrivare a 
Le volte con la scritta





Il vino è letizia, il pane è vita e la cannabis protezione, forse facendo riferimento al fatto che lo sviluppo della città di Bologna deriva anche dalle coltivazioni di Canapa che una volta proliferavano.
In Piazza del Nettuno ci troviamo difronte alla 
Fontana del Nettuno
Guardandola da angolazione Sala Borsa sembra che il pollice dell'omone, sotto scherzi ottici, assomigli ad un fallo in erezione, giudicate voi, io non sono riuscita a vederlo


Procedendo capitiamo poi, per caso, avendo visto altri prima di noi provarci, al
Voltone del Podestà
Dove si può parlare da un angolo all'altro: leggenda narra che questi sistemi venivano usati un tempo per parlare con i lebbrosi senza avvicinarcisi. La volta sotto Palazzo Podestà si trova sotto la torre Arengo.

foto fatta benissimo

Il vaso rotto
sito in cima alla torre degli Asinelli.
Io non ci sono salita (abbiamo tentato tre volte e per tre volte sono tornata giù per la "pesantezza" dell'atmosfera angusta della Torre (che ci volete fà?!)


Ultimo ma non ultimo, arriviamo fino all'ingresso di Corte Isolani, su strada Maggiore, al porticato delle 
Tre frecce conficcate sul soffitto
L'impresa ci ha portato via parecchio tempo, lo devo ammettere, ma siamo riuscite a trovare tutte e tre le frecce che, furbescamente, si confondono con le righe delle assi di legno.
Questa leggenda, la più divertente, dice che tre briganti che volevano bersagliere un signorotto, vennero distratti da una bella ragazza, veduta alla finestra dirimpettaia, e folgorati da quella visione scoccarono le frecce colpendo ben altro bersaglio.


Il nostro scopo a Bologna finisce prima del previsto ma ci attardiamo lo stesso tra un gelato e una corsa agli ultimi acquisti in varie ed eventuali botteghe. Come è piacevole evadere, anche solo per una giornata, dalla routine quotidiana. 
Bologna poi, è una città che ha un fascino particolare, non saprei spiegarvi perché e nemmeno che cosa ha di così "particolare" ma vi invito a farvi un giro. 
Dopo le 18 saliamo sul treno che ci riporta alla nostra Verona






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